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26 ottobre 2011 3 26 /10 /ottobre /2011 12:01

Il fatto
 

Siamo a ottobre e, come ogni anno succede alle prime piogge autunnali, crollano ponti, case e muoiono persone. E' successo a Roma pochi giorni fa e in LIguria ieri.

A Pompei è crollato un muro di contenimento, costruito in epoca moderna, che serviva a salvaguardare l'area archeologica, per fortuna senza provocare vittime.

Le autorità da una parte rassicurano: "....era un muro moderno...nessun danno alle strutture antiche della città vesuviana...". Dall'altra chiedono lo "stato di calamità".

Purtroppo sono facilmente prevedibili ulteriori disagi e danni per il maltempo, nei prossimi giorni o mesi o anni, in altre parti dell'Italia del nord o del sud (sotto questo aspetto non c'è molta differenza tra le due parti del Paese). Spero di sbagliarmi.


Intanto oggi il nostro governo dovrebbe scrivere una lettera d'intenti che servirà a rassicurare l'Europa (soprattutto Germania e Francia) sul necessario e, ormai, improcrastinabile risanamento dell'enorme debito dello Stato italiano.

 

 

Il commento


Ho fatto degli accostamenti tra argomenti distanti ... Ma sono veramente così distanti?

Quando impareremo a prevenire i disastri? quando provvederemo a mettere in sicurezza il nostro territorio? quando smettermo di costruire ai margini di fiumi e torrenti? quando la finiremo coi condoni edilizi e fiscali? quando ridurremo con misure strutturali il debito pubblico?  quando ci occuperemo dei beni paesaggistici, archeologici, ambientali, finanziari dell'Italia? In una parola, quando ci interesseremo veramente della "res publica"?

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commenti

L
<br /> Verissimo, queste "calamità", che in realtà sarebbero semplici variazioni climatiche, assumono nel nostro Paese sempre una connotazione negativa a causa dell'inadempienza dei nostri dirigenti e<br /> delegati! Come se ne sapesse sempre più l'opinione pubblica di loro! Dove si sbaglia, nel notare o nel non saper prevenire?<br /> <br /> <br />
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